Dal vocabolario della lingua italiana un cenno di richiamo alla pàsqua s. f. [lat. pascha, gr. πάσχα, adattamenti dell’ebr. pesaḥ (aramaico pisḥā), propr. «passaggio»; la forma lat. si è incrociata con pascua «pascoli»].
Presso gli Ebrei, la solennità con cui si commemora e si celebra la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto; il nome viene messo in rapporto dalla tradizione biblica con il verbo pāsaḥ «passare oltre», a commemorazione del «passare oltre» del Dio d’Israele, che nella notte dell’uccisione dei primogeniti egiziani risparmiò quelli ebrei.
Presso i cristiani, per lo più con iniziale maiuscola, festa mobile (la prima domenica dopo il plenilunio di primavera, situata quindi fra il 22 marzo e il 25 aprile), che commemora la resurrezione di Cristo e costituisce la massima solennità dell’anno liturgico; è anche detta, per distinguerla da altre feste a cui si dava e si dà tuttora localmente lo stesso nome Pasqua di resurrezione.
In passato, con senso ancor più ampio, festa in genere, allegria, pieno di gioia anche esteriore.
Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.
Il rinascere, in senso proprio o figurativo, ci indica un effetto concreto e visibile su quanto ci circonda: una pianta, dei capelli, di un dubbio, della passione.
Con riferimento alla storia della civiltà, si usa talvolta invece rinascimento, sia nel significato più stretto, sia con significato più esteso, non limitato cioè al periodo storico a cui si dà comunemente tale nome. Si usa rinascere anche quando, più che sui limiti cronologici e i caratteri di quel periodo, si voglia insistere sul fatto del risorgere, del rinnovarsi in esso di determinate forme di vita: insomma un nuovo modo di vivere il quotidiano.
Tutti noi stiamo vivendo, oggi più che mai, la condizione di desiderare un cambiamento ed un miglioramento nel nostro quotidiano, desiderosi che il futuro ci possa riservare positività e grandi opportunità.
Allora, noi, proprio come il pulcino immaginario che conta i giorni che dovrà passare dentro al guscio per trovare la libertà, dobbiamo immaginarci con forza, determinazione e prospettiva il cammino che, tornati alla normalità, avremo davanti.
Karl Barth